ComunicazioneperINTRANET

 

Elisabetta Pisano, Comunicatrice, Collaboratrice

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“Siamo pieni pieni pieni di cattivi esempi di cattiva divulgazione … [molti argomenti scientifci] potrebbero essere spiegati con parole semplici, essere veicolati nella sostanza delle cose invece che nella nomenclatura parascientifica – e questo difetto della volgarizzazione è una specie di coltivazione di incultura che si fa in questo paese. La volgarizzazione qualche volta è più espressione della voglia di chi scrive di far vedere quanto è bravo che non piuttosto di far innalzare il livello conoscitivo di chi l’ascolta…. Dobbiamo renderci conto che la diffusione della conoscenza ai non chierici è un dovere della società civile, una vera forma di democrazia reale che richiede una lingua idonea, controlli idonei e grande equilibrio.”

Luigi Donato, presso L’Accademia della Crusca, 12 Aprile 2006


L'Ufficio Comunicazione IFC intende procedere verso un modo innovativo di fare “Comunicazione nella/della Scienza”: un intervento che si articola in due dimensioni, all’interno della comunità scientifica e verso l’esterno, due aspetti che finiscono con l’essere le due facce di una stessa medaglia, [...] non intende creare una figura che si sostituisce o si sovrappone al giornalista scientifico (sia esso quello con funzioni di divulgazione che come componente di un Ufficio Stampa), ma anzi […] intende considerare la comunicazione istituzionale di un Ente di Ricerca come l’integrazione e la sinergia delle due componenti, interna ed esterna. Gli stessi membri della comunità scientifica (inclusi quelli di supporto alla ricerca) devono prendere le redini dell’iniziativa della comunicazione, senza intermediari, con la consapevolezza di essere eticamente responsabili del messaggio comunicato, della modalità, qualunque sia il target di riferimento. In altri termini, l’Ente di Ricerca deve essere capace di essere una sorgente di dati certificata, cosicché il pubblico esterno che voglia “l’acqua chiara” di un antico adagio toscano, possa andare con fiducia “alla fonte”. […] L’UC vuole che la persona che opera professionalmente nell’ambito scientifico sia formata a caratteristiche tipiche del comunicatore: traduttore e semplificatore, combinatore e sperimentatore di linguaggi più diretti, mediatore tra saperi ed esperienze diverse, creatore di immaginari (anche emotivi ed etici) e intrattenitore. In tal modo potrà far fronte alle varie esigenze, rispondendo attivamente al rischio reale dell’incomunicabilità, sia all’interno della propria infrastruttura (per IFC, eterogenea e multidiscipli-nare), che all’esterno, attraverso una coerente comunicazione di un’organizzazione integra e correttamente funzionante.

Da Ferdeghini E.M., Neri V. (eds), Etica, responsabilità e comunicazione pubblica, Dalla teoria alla prassi della comunicazione scientifica, Bandecchi & Vivaldi, Pisa 2017


Convenzioni in corso:
- Corso di laurea “Discipline dello spettacolo e della comunicazione” dell'Università di Pisa
- Corso di laurea “Informatica Umanistica” dell’Università di Pisa