Dalla sua prima concretizzazione come Laboratorio, nel 1967, IFC, adottando il nome di "Fisiologia Clinica", ha anticipato la concezione culturale ed etica di ciò che oggi è la medicina basata sull'evidenza.

La missione originale dell’Istituto “Apportare al sistema di sanità pubblica i progressi nella diagnosi e cura del malato derivati dalla ricerca scientifica, traendo dalla osservazione clinica i temi ed obiettivi della ricerca”, riassumibile in “Innovazione Finalizzata alla Cura” si concretizza più modernamente in un’ottica traslazionale di “medicina personalizzata” attraverso:

la promozione della salute e della qualità della vita;

il monitoraggio e il controllo dei pazienti e dei cittadini più deboli;

l’ottimizzazione degli interventi terapeutici, con la riduzione dei tempi di ospedalizzazione;

la modellazione a vari livelli specifica per il paziente, con adeguati sistemi di supporto per la simulazione e la decisione;

una maggiore attenzione sia ai pazienti che agli operatori sanitari;

l’apertura di nuove frontiere nell'imaging multimodale e nell’impiego di nuovi biomateriali;

la valutazione del rapporto rischio/beneficio dell’approccio diagnostico utilizzato, e la relativa appropriatezza, per migliorare le procedure diagnostiche e terapeutiche.

 

 

L'IFC, ha un organico di oltre 300 “addetti ai lavori”, di cui 129 tra ricercatori confermati e tecnologi (di diversa formazione e cultura scientifica, tra cui medicina, biologia, chimica, bioingegneria, fisica, statistica, matematica e informatica…) principalmente a Pisa, sede centrale, ma anche nelle sedi distaccate di Milano, Lecce, Roma, Siena, Massa e Reggio Calabria .

L'intensa collaborazione dei ricercatori IFC con le più importanti istituzioni del mondo ha permesso loro di raggiungere livelli di eccellenza, insieme con l'opportunità di essere coordinatori o partner in numerosi progetti internazionali.

 

Nel Marzo 2018 il Consiglio di Amministrazione del CNR, con delibera n. 37/2018, ha riconosciuto ad IFC, unico nel Dipartimento di Scienze Biomediche, l’appartenenza alla più alta fascia di classificazione all’interno del CNR (assieme ad altri 13 Istituti su 101 totali) per:
“complessità organizzativa/scientifica”, in termini di numero di sedi sul territorio nazionale, nonchè dell’ampio spettro di interessi scientifici;
“numerosità del personale” coinvolto nelle attività di Ricerca;
“numero di contratti ed entità delle risorse finanziarie gestite”, nel triennio 2014-2016;
“unicità, peculiarità, centralità dell’attività scientifica nel contesto nazionale ed europeo”.

 

Ad agosto 2020 è stato firmato un accordo quadro quadriennale (rinnovabile) tra Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Superiore di Sanità, Azienda USL Toscana Nord-Ovest e Regione Toscana, per incentivare e realizzare in modo congiunto attività di ricerca dedicata in modo prioritario al campo della biomedicina sperimentale, traslazionale, oncologia, metabolismo e patologie affini e/o correlate e chirurgia mininvasiva e telechirurgia. Più nel dettaglio, partendo dall'esperienza del Melanoma & Skin Cancer Unit (MSCU), voluta e compartecipata dal 2017 da CNR-IFC, che, per quella stessa esperienza, dal 2019 è anche socio di A-IATRIS, (Associazione Italiana per la Medicina Traslazionale nonché Nodo italiano di EATRIS) coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità, con le conseguenti compartecipazioni in ATNO, grazie all'accordo quadro si potranno:

  • sviluppare metodiche (progettazione, implementazione e sviluppo) di e-health in particolare le forme di telemedicina, teleconsulto, teledidattica e “virtual health” anche stabilendo rapporti di partnership con Aziende leader del settore telematico e informatico.
  • coordinare e supervisionare la produzione e validazione dei percorsi diagnostico-terapeutico- assistenziali, il loro monitoraggio e gli esiti, oltre che i relativi rilievi epidemiologici;
  • validare le tecniche standard e la conseguente formazione permanente, con lo sviluppo ed implementazione dell’imaging avanzato;
  • sviluppare tecniche complementari/sostitutive alle procedure convenzionali sia in ambito diagnostico che terapeutico;
  • favorire la diffusione di competenze specialistiche aumentando così gli standard di assistenza erogati e garantendo una maggiore equità di accesso alle cure e migliorando le risorse complessivamente disponibili

sviluppando un modello organizzativo per la realizzazione della Medicina Personalizzata e di precisione e per la ricerca clinica ad essa correlata e agevolando gli scambi di risorse scientifiche fra gli Enti coinvolti.

Sono Responsabili scientifici dell’Accordo:

Per il CNR: Dott Giorgio Iervasi, Direttore dell’Istituto di Fisiologia Clinica

Per l’ATNO: Dott.ssa Maria Letizia Casani, Direttore Generale

Per l’ISS: Prof. Silvio Brusaferro, Presidente